Milano – “E’ sconcertante il voltafaccia del governo e del ministro dell’Istruzione rispetto ai patti e agli impegni sottoscritti pochi mesi fa”. La denuncia è di Flc Cgil Lombardia. “Nel mese di giugno – spiega il sindacato regionale – il Ministro, su delega del Presidente del Consiglio Draghi, ha sottoscritto un Patto per la Scuola in cui assumeva l’impegno a perseguire, tramite il rinnovo del contratto, una concreta valorizzazione del personale (dai docenti agli amministrativi, tecnici, ausiliari fino ai dirigenti scolastici), con apposite risorse stanziate in coerenza anche con il “Patto per l’Innovazione del lavoro pubblico” (altro Patto sottoscritto a Marzo dallo stesso Presidente del Consiglio e dalle organizzazioni sindacali). “ll Patto per la scuola – continua Flc Cgil – prevedeva risorse specifiche e aggiuntive per il rinnovo del contratto. La legge di bilancio ne introduce pochissime e nel modo sbagliato, addirittura con un fondo dedicato alla “dedizione” all’insegnamento. Una definizione offensiva, un insulto a chi ha svolto e svolge la propria attività lavorativa ogni giorno in condizioni di assoluto caos, di carichi di lavoro che vengono scaricati continuamente sulle scuole e su funzioni che nulla hanno a che fare con l’ insegnamento. Un’offesa a chi ha svolto durante il periodo della pandemia un lavoro immane, inventando una modalità didattica nuova, mai sperimentata prima (la DAD), senza supporto per poter mantenere un relazione con alunni e studenti. Vengono stanziati peraltro 210 milioni di euro, del tutto insufficienti per un aumento dignitoso e rapportato al valore della professione. Ugualmente incredibile lo stanziamento di 300 milioni di euro per prorogare dal 1° gennaio 2022 i “contratti covid” solo per il personale docente, nonostante tali risorse siano state utilizzate in gran parte per assumere collaboratori scolastici. Ciò vuol dire che a gennaio 2022 tutti i collaboratori scolastici, assunti per coprire l’emergenza sanitaria, si troveranno senza lavoro e le scuole sguarnite di questo personale. Per la Flc Cgil Lombardia “si fa anche una operazione sbagliata e divisiva all’interno del mondo della scuola, dal momento che vengono spostate al personale dirigente della scuola risorse prima destinate ai docenti. Così facendo si umilia sia il personale docente che i dirigenti scolastici”. “Il personale docente a cui si danno spiccioli per la valorizzazione professionale, con la patetica e offensiva indicazione della “dedizione”! La dirigenza scolastica meriterebbe molte più risorse, soprattutto per non avere più retribuzioni sperequate da regione e regione, costringendo ad una rincorsa salariale che si ripete, sempre insufficiente, di anno in anno. Ma ci vogliono risorse dedicate, sufficienti e soprattutto non a danno di altre professioni”. Alla Flc Cgil Lombardia non è piaciuta nemmeno la relazione illustrativa del Governo, che umilia ulteriormente il personale scolastico, in questo caso i Direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) e amministrativi tecnici ausiliari (Ata). “Il governo – dice il sindacato – motiva l’incremento dei fondi per la dirigenza definendo i dirigenti “soli e senza supporti da parte dell’ apparato amministrativo”. Dsga e Ata vengono offesi e non considerati. Inaccettabile! “Rivendichiamo il rispetto degli impegni assunti dal Governo e dal Ministro sottoscritti nel “Patto per la scuola”: maggiori risorse per aumenti salariali dignitosi per tutto il personale della scuola, proroga dei Contratti a tempo determinato “Covid” ai Collaboratori Scolastici, risorse per la valorizzazione professionale docente, risorse per la riclassificazione dei profili del personale ATA, il Concorso riservato ai Facenti Funzione Dsga, la riduzione degli alunni per classe. La Flc Cgil, insieme a Uil, Snals e Gilda, ha proclamato lo stato di agitazione. Pronti ad andare avanti con la mobilitazione se non ci saranno risposte adeguate.