Roma – “In un giorno e mezzo almeno dieci morti sul lavoro. Una vera mattanza che alza la media giornaliera dei tre decessi dall’inizio dell’anno, certificati dall’Inail, in costante aumento rispetto all’anno scorso”. Lo scrive Il Manifesto, e aggiunge. “Anche il premier Mario Draghi è rimasto colpito dalla mattanza di martedì e ha iniziato la sua conferenza stampa di ieri leggendo nome, cognome ed età delle vittime ed esprimendo «il più sentito cordoglio» suo e del governo. «La questione delle morti sul lavoro assume sempre più i contorni di una strage che funesta l’ambiente economico e psicologico del paese», annunciando «pene più severe e immediate e collaborazione all’interno dell’azienda per individuare precocemente le debolezze in tema di sicurezza lavoro»,
Dopo le misure annunciate lunedì nell’incontro fra governo e sindacati – banca dati unica, semplificazioni per le assunzioni di 2.700 ispettori con 800 che entreranno in funzione entro il 2021 – ieri il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha ribadito la volontà di accelerare: «Introdurremo norme, credo già la prossima settimana. Norme che individuino sanzioni più tempestive per imprese che non rispettano le regole, che facilitino la possibilità di raccogliere i dati di chi compie violazioni. Poi potenziamento delle strutture di controllo, delle competenze e dell’organico dell’Ispettorato del lavoro, ma anche monitoraggio sull’attività delle Asl», che hanno competenza primaria in materia. Tutte cose richieste dal nuovo direttore dell’Ispettorato nazionale sul lavoro, l’ex magistrato Bruno Giordano anche nell’intervista al manifesto di agosto.
Toccherà poi ad un Piano dal carattere più complessivo usando anche i fondi del Pnrr. I segretari di Cisl e Uil, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri plaudono all’urgenza delle misure annunciate da Draghi, mentre Maurizio Landini della Cgil registra i progressi del governo ma chiede norme che «fermino le aziende sino a quando non sono ripristinate le norme di sicurezza». Il presidente Carlo Bonomi di Confindustria rilancia la sua proposta di istituire «commissioni paritetiche in azienda per intervenire» ma chiede al governo di intervenire, più che sulle sanzioni ex post, su interventi che «facciano in modo che gli incidenti non avvengano».
Dopo le misure annunciate lunedì nell’incontro fra governo e sindacati – banca dati unica, semplificazioni per le assunzioni di 2.700 ispettori con 800 che entreranno in funzione entro il 2021 – ieri il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha ribadito la volontà di accelerare: «Introdurremo norme, credo già la prossima settimana. Norme che individuino sanzioni più tempestive per imprese che non rispettano le regole, che facilitino la possibilità di raccogliere i dati di chi compie violazioni. Poi potenziamento delle strutture di controllo, delle competenze e dell’organico dell’Ispettorato del lavoro, ma anche monitoraggio sull’attività delle Asl», che hanno competenza primaria in materia. Tutte cose richieste dal nuovo direttore dell’Ispettorato nazionale sul lavoro, l’ex magistrato Bruno Giordano anche nell’intervista al manifesto di agosto.
Toccherà poi ad un Piano dal carattere più complessivo usando anche i fondi del Pnrr. I segretari di Cisl e Uil, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri plaudono all’urgenza delle misure annunciate da Draghi, mentre Maurizio Landini della Cgil registra i progressi del governo ma chiede norme che «fermino le aziende sino a quando non sono ripristinate le norme di sicurezza». Il presidente Carlo Bonomi di Confindustria rilancia la sua proposta di istituire «commissioni paritetiche in azienda per intervenire» ma chiede al governo di intervenire, più che sulle sanzioni ex post, su interventi che «facciano in modo che gli incidenti non avvengano».