Industria varesina: si consolida la ripresa della produzione

Industria varesina: si consolida la ripresa della produzione

L’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese (clicca qui per consultare l’infografica interattiva) mostra, nel secondo trimestre del 2021, un consolidamento della crescita della produzione che prosegue la ripresa iniziata nei trimestri precedenti. Le previsioni sono più prudenti per il terzo trimestre: a pesare, probabilmente, la prosecuzione della tendenza rialzista dei prezzi delle principali materie prime (evidenziata dal 96% delle imprese intervistate per il periodo aprile-giugno), dei problemi di approvvigionamento delle stesse (segnalati dal 69%), e da criticità relative ai noli marittimi (come fatto notare dal 58%). Per quanto riguarda le categorie di materiali più interessate dai problemi sia di prezzo che di approvvigionamento, spiccano sempre i metalli di base, ferrosi e non, dopodiché i polimeri per le materie plastiche e le fibre tessili. Secondo la maggior parte delle imprese intervistate, queste dinamiche avranno un impatto nel medio periodo sui costi di produzione (94% dei rispondenti), con prevalentemente un mix di aumento dei prezzi di vendita dei beni e servizi e di riduzione dei margini di profitto, e potrebbero persino perdurare fino ai prossimi 6 mesi (per il 70% delle aziende intervistate). Sotto il profilo della produzione, il secondo trimestre 2021 segna un miglioramento congiunturale rispetto al trimestre precedente, continuando, da una parte, il processo di “normalizzazione” dell’attività industriale dopo la ripresa intensa dei mesi antecedenti e, dall’altra, assorbendo gli effetti dei problemi relativi a prezzi e all’approvvigionamento delle materie prime, nonché riguardanti la logistica globale. Il saldo nelle risposte (pari alla differenza tra la percentuale di risposte positive e negative) è positivo (+36,0 punti percentuali), con il 48,6% delle imprese intervistate che segnala livelli produttivi stabili e il 43,7% un’ulteriore crescita, superando notevolmente chi ha registrato un calo (7,7%). Questo dato di tenuta produttiva è confermato dal grado di utilizzo degli impianti che arriva a 77,8%, sostanzialmente stabile rispetto al 78,3% del trimestre precedente. A livello settoriale la ripresa prosegue con diversa intensità rispetto ai settori analizzati: da una parte tra le imprese intervistate del chimico e farmaceutico e del gomma e materie plastiche il miglioramento congiunturale è più esteso, nel comparto moda è più diversificato, ma in fase altrettanto espansiva, mentre nel metalmeccanico appare più propenso alla stabilità. Le previsioni sulla produzione per il terzo trimestre 2021 presentano un saldo positivo, ma abbastanza basso (+11,1 punti percentuali). Prevalgono le imprese che si aspettano un profilo di stabilità della produzione (il 64,4%), mentre “solo” il 23,3% pronostica un aumento dei livelli produttivi e il 12,3% una diminuzione. Ad incidere molto probabilmente su un “raffreddamento” delle aspettative è la prosecuzione della tendenza rialzista dei prezzi delle materie prime (che per alcune imprese potrebbe estendersi persino al 2022) e dei problemi di approvvigionamento delle stesse, nonché il presentarsi in aggiunta di criticità relative al supply chain management (cancellazione di rotte commerciali, difficoltà a prenotare i container, aumento ingiustificato dei costi di servizio). Bisogna inoltre considerare i timori legati alla circolazione della variante delta di SARS-CoV-2. Ulteriore proxy della ripresa delle attività economiche viene rappresentata dai dati grezzi di consumo elettrico industriale del consorzio dell’Unione Industriali, EnergiVa, su un campione di aziende[1] della provincia di Varese. Confrontando il secondo trimestre 2021 con lo stesso periodo del 2020, si è registrato un incremento tendenziale cumulato del +26,0%: il dato risulta così alto in forza del fatto che, tra aprile e giugno 2020, si sono scontati gli effetti sia del momento più duro del lockdown (aprile) che della sua graduale rimozione (fino a giugno), per cui il secondo trimestre 2020 aveva registrato una variazione dei consumi decisamente negativa rispetto al 2019 (-21,8%). La dinamica del portafoglio ordini riflette quella della produzione: rispetto al trimestre precedente, le imprese del campione che hanno registrato livelli stabili degli ordini sono state il 50,9%, mentre sono 35,7% quelle che hanno registrato un incremento. Solo il 13,4% ha rilevato una diminuzione. Nel secondo trimestre 2021, in base ai dati INPS, nell’industria varesina sono state autorizzate complessivamente (ordinaria, straordinaria e deroga) 12.690.175 ore di Cassa Integrazione Guadagni: un livello inferiore del 57% rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre del 2020 (periodo in cui le misure restrittive avevano toccato il loro picco), ma ben superiore ai livelli di ore autorizzate nello stesso periodo del 2019.

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