Sterilgarda ai dipendenti: pugno duro sul green pass

Sterilgarda ai dipendenti: pugno duro sul green pass

Mantova – Sterilgarda, la grande azienda alimentare (è il quarto produttore di latte in Italia) di Castiglione delle Stiviere con circa 350 lavoratori, usa il pugno di ferro sulle vaccinazioni. Il presidente del consiglio di amministrazione Fernando Sarzi – scrive Il Corriere Della Sera – ha inviato a tutti i dipendenti e ai fornitori una comunicazione con la quale viene specificato che a chi non si vaccinerà contro il Covid potranno essere cambiate le mansioni in modo «da escludere rischi di contagio per contatti con altri dipendenti». E, nel caso tale cambio di mansioni non fosse possibile, «il lavoratore non verrà ammesso in azienda con sospensione della retribuzione sino alla ripresa dell’attività lavorativa». Insomma, senza vaccino il rischio è di rimanere fuori dalla Sterilgarda senza stipendio (ma non licenziati). Prima di diramare la nota a dipendenti e fornitori, Sterilgarda ha avviato un tavolo con la rappresentanza sindacale unitaria interna al gruppo e con il medico del lavoro che segue la società, così da trovare la soluzione più idonea per la salute e il lavoro di tutti. «È convinzione della società — si legge nella lettera ai dipendenti — che gli strumenti di contenimento della pandemia, in primis i vaccini, siano e saranno fondamentali per evitare la reintroduzione di misure restrittive. Tutelare l’azienda dai rischi biologici rientra tra gli obblighi del datore in tema di sicurezza sul posto di lavoro. La normativa in vigore prevede già, per molte categorie di lavoratori, la somministrazione obbligatoria di vaccini quali quello contro il tetano, contro l’epatite B o il vaccino antitubercolare. A ciò si aggiunga che la sottoposizione alla vaccinazione costituisce anche uno strumento etico di rispetto e tutela dei lavoratori e delle loro famiglie, oltre che di tutti coloro che si trovano a dover già convivere con situazioni patologiche incompatibili con la somministrazione del vaccino, rimanendo pertanto soggetti esposti al contagio in ambiente lavorativo».

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