Milano – Una festa del lavoro amara per le lavoratrici e lavoratori del bookshop del Museo delle Culture di Milano (MUDEC), che proprio da sabato 1 maggio, a pochi giorni dalla riapertura dei musei e giorno di inaugurazione di due importanti mostre, saranno a casa senza lavoro. Infatti la C2C, azienda del gruppo Gi Group che si è aggiudicata la fornitura del servizio di bookshop, ha rifiutato di effettuare la procedura di cambio appalto e quindi di assumere i lavoratori, attualmente a tempo indeterminato, sostituendoli con nuovi dipendenti con contratto “a chiamata”. Non solo la C2C, ma anche i committenti 24Culture, società del Sole 24 ore, e il Comune di Milano, hanno responsabilità per questa gravissima situazione. La 24 Culture non si è preoccupata di inserire una clausola sociale che garantisse il passaggio delle lavoratrici e lavoratori che da anni svolgono con professionalità il loro lavoro presso il bookshop del Mudec, già duramente colpiti dall’anno di pandemia che ha previsto lunghi periodi di chiusura dei Musei. Inoltre quello che sta succedendo è palesemente in contrasto con gli impegni presi dal Comune di Milano all’interno dei Protocolli per la qualità e la tutela negli appalti sottoscritti nel 2018 e del 2021. E’ così che l’Amministrazione vuole far ripartire il lavoro e il settore della cultura? Per noi è inaccettabile! Per chiedere la piena garanzia occupazionale e di reddito le lavoratrici e i lavoratori saranno in presidio il giorno 1 maggio alle ore 10 davanti al Mudec.
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