Istat: a rischio 152 mila aziende e 1,2 mln addetti

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ROMA – In base ai dati del Report sulle aziende di fronte all’epidemia da Covid dell’Istat, circa il 15% delle imprese segnala rischi seri di fronte all’emergenza sanitaria da Covid con un calo di fatturato negli ultimi mesi, la previsione di una riduzione degli incassi tra dicembre 2020 e febbraio 2021 e la previsione di una crisi seria di liquidita’ nella prima meta’ del 2021. L’Istat evidenzia che nel complesso circa 152mila imprese con 1,2 milioni di lavoratori” presentano questa “caratterizzazione particolarmente grave”. L’incidenza – spiega – diminuisce con regolarita’ all’aumentare della dimensione aziendale, passando dal 15,5% nelle microimprese al 4,7% nelle grandi. Dal punto di vista settoriale, sono i servizi a far registrare la maggiore incidenza di unita’ con un elevato profilo di rischio; seguono l’industria in senso stretto e le costruzioni. Nell’industria le imprese a maggiore rischio di sopravvivenza occupano – sottolinea l’Istat – 254mila addetti, nelle costruzioni circa 80mila e nei servizi quasi 920mila. I comparti che mostrano elevate incidenze di imprese ad alto rischio sono quelli legati alla mobilita’ per fini turistici (trasporti marittimi e aerei, agenzie di viaggio), l’alloggio e la ristorazione, con quote di imprese coinvolte tra il 25% e il 50% (a fronte del 15% medio sul totale delle imprese). A livello territoriale la maggiore presenza relativa di imprese a rischio si rileva nell’Italia centrale; seguono Mezzogiorno, Nord-ovest e Nord-est. Le imprese a forte rischio di sopravvivenza sono il 17% tra quelle meno produttive e poco piu’ del 13% tra le unita’ piu’ produttive.