Trieste – Mentre il Governo sta discutendo di ampliare (per il pubblico impiego) al 75% la soglia dello smart working, il gruppo Generali sceglie il massimo possibile. “Indietro non si torna. Siamo già dentro la rivoluzione del lavoro”, afferma Monica Possa responsabile del personale del gruppo Generali a livello mondiale. “Concetti tradizionali come ufficio, appartenenza, produttività, professionalità andranno in tutto o in parte riscritti. E noi di Generali siamo pienamente dentro questo flusso. Abbiamo fatto la nostra scelta”. “Il lavoro da remoto interesserà, seppur modularmente, il 100% dei dipendenti Generali. Lo smart working dovrebbe essere qualcosa di più ricco. Presuppone maggiore sintonia con la digitalizzazione, responsabilizzazione della persona e il passaggio alla misurazione della prestazione tramite il conseguimento degli obiettivi. Un processo in corso ma non concluso, Abbiamo messo tutte le nostre persone in sicurezza in due settimane e il remote working è diventato il modo di lavorare in Generali. In ufficio sono rimaste poche figure professionali: alcuni addetti ai servizi informativi di supporto, di logistica, di gestione sedi e di sicurezza”, conclude Possa.