Rider: accordo Ugl-AssoDelivery contestato da Cgil, Cisl e Uil

Rider: accordo Ugl-AssoDelivery contestato da Cgil, Cisl e Uil

Roma – Acque agitate nel mondo dei riders, i fattorini delle consegne a domicilio. AssoDelivery – l’associazione che rappresenta quasi tutti i gruppi del settore come Glovo, Just Eat, Uber Eats, Deliveroo, Social Food – ha firmato un’intesa con Ugl che non trasforma i rider in lavoratori dipendenti (rimangono collaboratori occasionali o partite Iva), ma ne riconosce alcuni incentivi. Il compenso minimo arriva a 10 euro lordi per ogni ora lavorata, riconosce un’indennità integrativa pari al 10, 15 e 20% per il lavoro notturno, le festività e il maltempo. Offre ai fattorini un premio di risultato da 600 euro ogni 2 mila consegne effettuate e un incentivo di 7 euro all’ora per i primi 4 mesi dall’apertura del servizio in una nuova città, anche in assenza di ordini. Niente ferie né malattia o maternità, però. L’assicurazione contro gli infortuni e per danni contro terzi è obbligatoria per legge. Le dotazioni di sicurezza sono a carico delle aziende: indumenti ad alta visibilità e casco da sostituire ogni 1.500 e 4.000 consegne. Per i firmatari dell’accordo si tratta del “primo contratto nazionale dei rider in Europa”. Ma Cgil, Cisl e Uil hanno obiettivi molto diversi per i riders, pensano al contratto della logistica. Per Maurizio Landini, leader Cgil “l’accordo è uno scempio antisindacale che contestiamo perché firmato da soggetti che non rappresentano nulla e fatto sulla pelle delle persone”. Per questo chiede che “il governo lo dichiari illegittimo”. I sindacati confederali, in un comunicato congiunto, ricordano poi che “AssoDelivery e le sue associate non hanno mai voluto riconoscere il contratto collettivo della logistica per i rider, sottoscritto dalle altre categorie di riferimento nel 2018 che individua diritti e tutele più vantaggiosi. L’intesa con Ugl è un’operazione che prevede un basso salario e maggiore precarietà”. Anche i sindacati diretta espressione dei ciclofattorini – come Riders Union Bologna, Deliverance Milano e Riders Union Roma – bollano l’intesa come “accordo pirata con un sindacato di comodo”, “un accordicchio che mantiene invariate le condizioni attuali del settore”. Il ministrodel Lavoro Nunzia Catalfo ha convocato Cgil, Cisl e Uil per dare soluzione al problema.