Milano – La giunta regionale della Lombardia in questi giorni dovrà decidere se inserire nel disegno di legge denominato “Ulteriori misure di semplificazione” (che verrà discussa il giorno 29 luglio in Consiglio Regionale); la proroga fino al 31 dicembre 2020 dei documenti attestanti la validità contributiva (DURC in edilizia). Come è noto le segreterie regionali di Feneal Filca Fillea hanno espresso un parere contrario sulla proroga per tre motivi principali: 1) la materia previdenziale non è in capo alle regioni, ma solo allo stato. Essa è materia esclusiva per cui la Regione Lombardia non ha titolo a normare questi argomenti. Feneal Filca Fillea, nel caso la legge contenesse la proroga dei DURC, valuteranno il ricorso al TAR; 2) le imprese poco virtuose non verseranno i contributi previdenziali ai lavoratori perché parteciperanno agli appalti o alle assegnazioni dirette dei lavori presentando DURC datati e non corrispondenti alla realtà delle ore lavorate. Così si implementa la concorrenza sleale a scapito delle imprese edili corrette e virtuose; 3) La “cartella” di fine anno per gli operai edili sarà a rischio, perché insieme al versamento dei contributi previdenziali i DUCR certificano il versamento in cassa edile del salario differito (13°esima, ferie e ex permessi retribuiti). Se non si versano i contributi non si versa salario, pertanto i lavoratori verranno pagati di meno a parità di lavoro. Semplificazione non vuol dire liberazione, semplificare non vuol dire liberalizzare e rimuovere i diritti dei lavoratori favorendo un’evasione contributiva. Intanto sui cantieri e sui luoghi di lavoro si continua a perdere la vita. Da quando è terminato il fermo produttivo, purtroppo sono ripresi le morti sul lavoro. Da inizio anno sono mancati agli affetti dei loro cari oltre 380 lavoratori. Prorogare il DURC vuol dire non contrastare a dovere la strage quotidiana delle morti sul lavoro. Dopo una sessione di ascolto della IV commissione, la Giunta ha valutato opportuno ritirare la norma che cancellava il vincolo di produzione nel territorio lombardo per 5 anni per le aziende che beneficiavano degli aiuti di stato. Questo è un esempio di confronto e di ascolto delle organizzazioni sindacali. Per l’insieme di queste ragioni chiediamo alla Giunta Regionale: di ritirare la proroga dei DURC dal testo di legge art. 14, di ascoltare le lavoratrici e i lavoratori dell’edilizia, di continuare il confronto sindacale al Tavolo dell’Edilizia per varare una legge che introduca la vera semplificazione nel settore: la timbratura dell’inizio e fine dell’orario di lavoro in cantiere.