Artigianato 2019: male Lombardia, si salvano Milano, Monza e Brianza

Milano – Nel 2019 sono calate del -1,2% le imprese artigiane in Lombardia, ma in un quadro che vede tutte le provincie lombarde con segno negativo, si distinguono Milano e Monza-Brianza che invece presentano dati in controtendenza. L’ufficio studi dell’Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza, su dati della Camera di Commercio di Milano, Monza-Brianza, Lodi, ha elaborato alcune tabelle di confronto tra il consuntivo 2018 e quello del 2019 relativi alle imprese artigiane. “Il quadro che ne esce – è il commento del segretario generale dell’Unione Artigiani, Marco Accornero – ben fotografa una situazione già percepita. L’andamento medio delle attività imprenditoriali artigiane in regione non è positivo, con un calo dell’1,2% pari a ben 2846 ditte artigiane in meno in Lombardia nell’arco di soli 12 mesi, con punte preoccupanti a Varese (-8,4%) e a Mantova (-2,7%). In controtendenza Milano e Monza-Brianza. Il capoluogo e l’area metropolitana fanno registrare un timido +0,1%, corrispondente a 47 aziende artigiane attive in più, mentre Monza e la Brianza segnano un +0,2% (pari a +35 ditte). E’ la conferma di una Milano volano economico della regione, con influssi benefici nei confronti dei territori più limitrofi come appunto la Brianza. Se si guarda infatti al dato complessivo delle imprese, non solo quelle artigiane, si scopre che a Milano la crescita totale è stata pari al +1,3% (3159 imprese in più), contro una media regionale del +0,2% (+1855 aziende in totale).” Milano si conferma dunque traino di una economia lombarda che dà segnali di un complessivo affaticamento, anche guardando a dati più particolari che emergono dall’analisi. I titolari di impresa di origine straniera crescono in regione dello 0,4% (da 45.246 del 2018 a 45.421 di oggi), crescita comune in pressochè in tutte le province, fatta eccezione per Varese (-21,5%), Mantova (-3,4%) e Brescia (-0,8%). Andamento migliore in percentuale a Sondrio (+4,4%) e Monza-Brianza (+4,3%), ma è Milano a segnare numeri importanti. Con ben 19.395 ditte straniere attive, aumentate del +3,1% in anno (583 realtà in più), Milano e l’area metropolitana ospitano  imprenditori di origine straniera pari all’8% circa del totale degli imprenditori lombardi, quasi il 43% di tutte le imprese straniere lombarde. Ancora meglio fanno le donne imprenditrici, cresciute in dodici mesi in regione del +0,9%, pari a 347 ditte in più a guida rosa. Erano 38.392 un anno fa, oggi sono 38.739. Sono Milano e Sondrio a registrare gli andamenti migliori (+2,2%), con Varese (-2,8%) e Lodi (-1,5%) maglie nere. Ma è sempre l’area metropolitana milanese a vantare numeri da primato, con ben 11.165 aziende a guida femminile attive (205 in più in un anno), che corrispondono al 4,6% del totale delle imprese lombarde, e a quasi il 29% delle imprese femminili della regione. Male i giovani imprenditori che in Lombardia perdono il 3,5% delle imprese attive in un anno, pari a ben 885 ditte in meno. Erano 25.167, sono 24.282. In questo caso tutte le provincie lombarde sono in negativo, con punte peggiori a Varese (-9,6%), Mantova (-6,8%) e Sondrio (-6,4%), mentre “tiene” Monza e la Brianza (-0,3%). Perdita del -2,3% a Milano, dove i giovani imprenditori erano 7.212 nel 2018 e oggi sono 7.046. Poco meno del 3% del totale delle imprese lombarde; il 29% delle imprese giovani della regione. Tra i settori, crescita maggiore il Lombardia (+4%)  tra le imprese artigiane dell’intrattenimento (impianti per eventi, allestimenti, regie) e sport (gestione impianti, realizzazione impianti) con oltre mille realtà nel complesso; comunicazione (quasi 3mila imprese); servizi alle imprese (15mila ditte). A Milano spicca la crescita dell’intrattenimento, +8,7% in un anno. Dalle attività di spettacolo ai noleggi di strutture e attrezzature per manifestazioni ed eventi, comprensive di montaggi, impianti e operatori luci, audio, video. Buona anche la performance dei servizi di informazione e comunicazione (+5,9% dal 2018): dall’editoria (stampa e tipografia) alle produzioni video e cinematografiche fino alle telecomunicazioni e ai software, il comparto ospita gran parte delle imprese proprio a Milano città. Il settore dell’edilizia svolta in positivo (+0,4%), ma sono i servizi collegati, come le immobiliari per compravendite ed affitti, a segnare una flessione importante (-6,9%). Per quanto concerne gli addetti, +4% nelle imprese di servizi, che superano i 35mila operatori complessivi, +2% nell’intrattenimento, sport, eventi. A Milano impennata del +5,4% per i dipendenti delle ditte artigiane di noleggio e supporto alle imprese; +2,8% nelle costruzioni.  “Innovazione e tradizione artigiana trovano il loro connubio a Milano – commenta Accornero -, che vive un momento di euforia fra le imprese con più spiccata vocazione al rinnovamento, alla modernizzazione e all’utilizzo di nuove tecnologie in settori anche tradizionali. Oltre a quelle più vicine al turismo e all’accoglienza. Non a caso la città e il suo hinterland fino alla Brianza sono il vasto territorio che funge da motore delle attività produttive di tutta la regione, forse anche del Paese. Preoccupa in prospettiva il calo riscontrato ancora fra i giovani imprenditori. Il contesto economicamente e culturalmente vivace non riesce a contrapporsi ai tanti nodi che di fatto scoraggiano se non impediscono la libera impresa. Dal peso fiscale alla burocrazia fino all’accesso al credito, soprattutto per i giovani e le start up non bastano coraggio e idee innovative. L’orizzonte non è affatto incoraggiante e rassicurante per chi vuole investire in proprio. Occorre prendere coscienza di questi ostacoli e agire con urgenza rispondendo a segnali chiari e inequivocabili.”