Milano – “Penso che la scuola pubblica debba rimanere statale. Sono contrario al modello di Autonomia previsto dal presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, soprattutto per quanto riguarda l’educazione nel suo complesso. La scuola pubblica deve essere una realtà che accomuna, che vive di rispetto per gli altri e fa in modo che i più forti aiutino i più deboli a risolvere i loro problemi”. Lo ha detto il neo-assessore all’edilizia scolastica del comune di Milano, Paolo Limonta, nella sua prima uscita pubblica dopo la nomina, rispondendo alle domande dei giornalisti durante al visita al cantiere di un istituto in via Ugo Pisa, periferia sud della città. Nel ‘braccio di ferro’ tra Stato e Regioni che hanno chiesto l’Autonomia differenziata, infatti, è proprio la scuola una delle materie contese, con la Lombardia che vorrebbe avere più margine di manovra soprattutto nella nomina degli insegnanti ad inizio anno. “Sono assolutamente contrario al fatto che all’interno della città ci siano scuole di serie A e scuole di serie B, così come sono contrario al fatto che ci siano regioni con scuole di serie A e regioni con scuole di serie B”, ha affermato al contrario il neo-assessore. Che ha poi riflettuto: “Uno dei problemi di questo Paese, non risolto dai governi che si sono succeduti, è proprio quello di porre al centro dell’attenzione l’educazione e la crescita delle future classe dirigenti del Paese, sta invece aumentando la dispersione”. Anche all’interno della città stessa l’obiettivo di Limonta è quello di inglobare in un quadro unitario di riferimento le scuole pubbliche e quelle private: “Amo la scuola pubblica e come membro dell’amministrazione Sala lavorerò per fare in modo che anche le scuole private di Milano continuino a fornire i servizi alla cittadinanza, possibilmente adeguandosi a questo percorso comune che deve tenere assieme tutti gli enti che fanno formazione ed educazione”.