Eusalp: le imprese lombarde per la crescita sostenibile (1)
Milano – Crescita sostenibile e economia circolare nell’area alpina: questi i temi al centro della due giorni di Milano ‘BOOSTALPS 2.0’, organizzata da Regione Lombardia, nell’ambito della Presidenza italiana di Eusalp 2019, e da Confindustria Lombardia. Con una popolazione di 80 milioni di abitanti, un’estensione di 450.000 kmq e un Pil di oltre 3.000 miliardi di euro, 48 tra Regioni, Länder e Cantoni di Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Slovenia, Svizzera (tra cui 3 dei 4 motori d’Europa: Lombardia, Auvergne Rhone Alps e Baden-Wurttemberg), la Macroregione Alpina – EUSALP rappresenta il cuore economico e l’hub manifatturiero dell’Europa. Questa Macroregione ha quindi piena titolarità per indirizzare e influenzare le politiche economiche e industriali dell’Europa del futuro. Ed è da questi presupposti che è nato Boostalps: connettere istituzioni, aziende, università, centri di ricerca di questa macroarea per confrontarsi su nuove soluzioni, modelli di business e tecnologie legate alla green economy, e in particolare all’economia circolare, con un approccio interregionale e sovranazionale. Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia, intervenendo a Palazzo Lombardia, ha dichiarato che “la sostenibilità nei processi produttivi è la chiave di competitività delle imprese sul mercato globale e la Macroregione Alpina rappresenta il contesto ideale per contribuire alla strategia dell’Unione europea sull’economia circolare, attraverso lo sviluppo e la promozione di sinergie tra le filiere strategiche macroregionali con benefici sulla competitività dell’area nel mercato globale”. “Le imprese lombarde – prosegue Bonometti – hanno investito molto nel settore del recupero e sono ai primi posti in Italia nel riciclo industriale (72,3% di rifiuti speciali sono recuperati) e la Lombardia è leader per numero di impianti di recupero di materia (con 1122 impianti di gestione rifiuti speciali). Due le priorità sulle quali si dovrebbe concentrare adesso l’azione della Presidenza italiana EUSALP affinché l’economia circolare si traduca in opportunità concreta di crescita: in primo luogo eliminando le barriere normative e amministrative che impediscono alle imprese di continuare nel percorso virtuoso dell’innovazione tecnologica e dell’uso efficiente delle risorse. Le imprese hanno bisogno di certezze e di regole chiare per continuare ad investire in economia circolare. Il sistema lombardo ha chiesto risposte precise al Ministero dell’ambiente sul tema dell’ «end of waste». Va inoltre rivista la classificazione dei rifiuti speciali e la creazione dei sottoprodotti per quanto riguarda i rottami, gli inerti, le scorie di fonderia, le scorie di acciaieria. I tempi della politica non possono frenare lo slancio dell’economia circolare, vero elemento di competitività dell’industria; in secondo luogo promuovendo un bando interregionale per incentivare l’economia circolare, la collaborazione tra filiere e progetti di partnership tra le regioni dell’area” conclude Bonometti.
Eusalp: le imprese lombarde per la crescita sostenibile (2)
Milano – Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia e responsabile della strategia della Macroregione Alpina Eusalp nel suo discorso di apertura ha confermato “l’impegno per questa presidenza di Eusalp di portare su scala interregionale europea la competitività della macroregione attraverso la promozione di nuove opportunità di lavoro nei settori della Green economy e delle tecnologie innovative. Oggi innovazione significa sostenibilità. Guardando al futuro dobbiamo costruire innovazioni che siano in grado di proporre percorsi verso l’economia circolare, la transizione energetica, la piena sostenibilità, la capacità di affrontare i cambiamenti climatici. La sapienza dei territori e delle regioni alpine insieme a una forte tradizione ha storicamente saputo interpretare le sfide dell’economia circolare e della sostenibilità”. “Un recente studio della Ellen Macarthur Foundation dimostra che l’economia circolare, abilitata dalla rivoluzione tecnologica, permetterebbe all’Europa di accrescere la produttività delle risorse del 3% l’anno. Ciò comporterebbe un beneficio all’economia europea di almeno 600 miliardi di € l’anno da oggi al 2030 – conclude Cattaneo – Si stima che i benefici netti annuali per le imprese dell’UE che attuano misure di efficienza delle risorse/economia circolare come la prevenzione dei rifiuti, il recupero dei materiali, la riprogettazione dei prodotti andrebbero da 245 miliardi di € a 604 miliardi di €, una media del 3-8% del fatturato annuo. Questo in un momento in cui l’Europa ha certamente bisogno di una rinnovata politica industriale e di attrare nuovi investimenti, in un contesto che vede il recupero degli investimenti industriali post-crisi più lento rispetto ad altri mercati maturi come il Giappone o gli Stati Uniti”. Per l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia Alessandro Mattinzoli “Il tema dell’ambiente rappresenta per noi un’opportunità e un modo nuovo per lo sviluppo dell’economia: offrire competitività e sostenibilità alle future generazioni nel nostro territorio producendo minimi scarti e recuperando i materiali è obiettivo prioritario. L’economia circolare è un tema fondamentale e nuovo sia per i progettisti che per le istituzioni. Perciò bisogna incentivare e sostenere economicamente progetti innovativi sperimentali che possano tradursi in percorsi operativi concreti e buone prassi replicabili. Proprio lunedì scorso è partito il bando su questo tema, un bando pioniere e ci auguriamo sia un successo, perché risponde alle esigenze vere delle imprese”. I numeri delle 8 regioni e province italiane in Eusalp sono impresionanti: Il PIL aggregato è di 708,6 Mld Euro (pari al 23,7% dell’intera area EUSALP, cioè 2.990 Mld Euro); l’occupazione supera i 9,5 milioni di addetti (26,5% sul totale di quasi 36 milioni); le spese per Ricerca e Sviluppo sono di poco più di 10 miliardi di euro (pari al 12,5% su 82,45 miliardi); le presenze turistiche annue sono di 177 milioni di persone, pari al 34,2% dell’area EUSALP, che arriva a oltre 500 milioni di turisti in un anno, risultando il settore uno dei più attivi e dinamici per la generalità dei Paesi coinvolti.