Beni confiscati alla mafia: a Milano sono oltre duecento
Milano – Oltre trenta incontri con più di sessanta relatori che hanno coinvolto migliaia di persone. È il bilancio del settimo Festival dei Beni confiscati che si è concluso ieri a Casa Chiaravalle, il bene confiscato più grande della Lombardia che è diventato una casa per diverse donne vittime di violenza e per le loro famiglie. Durante la giornata, aperta al quartiere e alla città, i volontari che hanno partecipato alle iniziative “Un’azione in Comune”, per la raccolta delle foglie nelle aree verdi, e “Bella Milano” per la cura della città, riceveranno degli attestati di partecipazione come ringraziamento per l’impegno profuso. E’ stato inoltre lanciato il contest per la decorazione delle cosiddette “colonne infami”, le finte colonne doriche abbandonate all’interno della struttura dai precedenti proprietari. E’ stato lo Street artist Frode a illustrare le motivazioni e il senso artistico di intervenire su di esse, lanciando un invito agli artisti che potranno proporre progetti che verranno valutati da Passepartout, gestore della Casa. Il vincitore riporterà a nuova vita le colonne domenica 2 giugno con una performance pubblica. Infine, durante la giornata, i vincitori dell’ultimo bando per la gestione dei beni confiscati hanno ricevuto le chiavi degli spazi assegnati, dove partiranno i seguenti progetti sociali: “Sportello Be Between”, via Venini 34, Municipio 2. Assegnato alla onlus Abareka Nandree, lo spazio diventerà un luogo di incontro e orientamento psicologico, con attività di integrazione per facilitare scambi interculturali tra gli abitanti del quartiere NoLo. “Chez Williams”, via Mosè Bianchi 71, Municipio 7. Assegnato all’Associazione famiglie sindrome di Williams, il bene confiscato diventerà una struttura a carattere residenziale temporaneo per fornire ospitalità e accompagnamento verso l’autonomia e l’uscita dalla famiglia di origine di ragazzi affetti da sindrome di Williams o altre situazioni di disabilità psicofisiche. “La casa di Mirtilla”, via Due giugno 14, Municipio 7. Assegnato alla Fondazione Arché, l’immobile diventerà un appartamento per chi si trova in una situazione di emergenza abitativa perché non può permettersi di prendere una casa in affitto ai prezzi di mercato o perché è in attesa dell’assegnazione di una casa popolare. “Officina creativa di quartiere”, via Paisiello 5, Municipio 3. Assegnata all’associazione di promozione sociale Non riservato, la struttura diventerà uno spazio aperto utilizzato per la formazione con l’attivazione di corsi, un coworking per attività manuali e per rafforzare i rapporti tra cittadini e territorio. Continua dunque a crescere il numero dei Beni confiscati – ad oggi sono duecento – che entrano nella disponibilità del Comune, che a sua volta li restituisce alla cittadinanza trasformandoli, con l’aiuto delle associazioni del Terzo settore, in luogo di socialità. Per ultimo venerdì scorso, la Giunta ha approvato la manifestazione di interesse al trasferimento gratuito nel suo patrimonio dell’unità immobiliare confiscata alla criminalità organizzata in via Litta Modignani n. 6/8. Non appena l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) completerà il trasferimento, Palazzo Marino avvierà le procedure per la messa a bando dello spazio.