Milano – Camera del Lavoro, Fp Cgil del Ticino-Olona e la Rsu lanciano l’allarme: stanno pericolosamente arretrando i servizi nell’ovest milanese. Ats, pur dichiarando nel piano strategico aziendale la necessità di garantire, considerata la vastità del territorio, l’articolazione per distretti, non ha ancora reso operative tali aree. Il distretto deve assicurare “la funzione di governo del percorso di presa in carico della persona nei servizi sanitari, socio-sanitari, sociali”. Non è ciò cui stiamo assistendo. Il Pipss, il servizio garantito da 30 persone che assicura la continuità della presa in carico e la qualità delle prestazioni sul territorio, è stato trasferito da Parabiago a Rho. Qualche mese fa il tentativo di spostare alcuni amministrativi dalla sede di Magenta alla sede centrale di Milano. Oggi assistiamo alla decisione unilaterale di chiudere definitivamente il laboratorio di Parabiago, sede storica d’eccellenza dell’ovest milanese. Contestiamo tempi e modalità dell’informativa e del confronto con le rappresentanze sindacali, anche perché non convincono le motivazioni addotte da Ats di un ipotetico efficientamento servizio. Nella realtà si abbandonano macchinari in una struttura che rischia di essere svuotata, senza risparmio. Diciassette operatori del laboratorio, coinvolti nel trasferimento, hanno pronto un progetto, di cui mai Ats ha tenuto conto. Sarebbe riduttivo e strumentale affrontare l’accorpamento del laboratorio solo dal punto di vista del trasferimento di 17 operatori. Il problema per noi è che questa operazione sta dentro il percorso di smantellamento dei servizi sul territorio. C’è un vero e proprio disinvestimento sull’area ovest milanese e sul polo di Parabiago, dove esiste anche un problema di sicurezza. Il tetto dell’edificio non è stato ancora riparato, nonostante risultino esserci risorse stanziate a tale scopo. Chiediamo la sospensione dell’operazione e l’apertura del confronto sindacale per difendere i servizi, la tutela dei cittadini, il lavoro delle persone.