Roma – “Qualunque soluzione interverrà nella gestione dei contratti delle concessioni non dovrà, in ogni caso, porre alcun pregiudizio per la continuità occupazionale di tutte le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti, sia diretti che indiretti”. È l’appello lanciato dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Sla-Cisal e Ugl Viabilita’/Logistica, sul possibile ritiro della concessione autostradale da parte del governo dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. In una nota unitaria, le sigle pongono l’accento sul “valore del lavoro, finalizzato ad assicurare, in tutti questi anni, la mobilità delle persone nel Paese”. “Le tante parole e le possibili strumentalizzazioni – prosegue la nota – devono lasciare spazio ai fatti concreti; di fronte a proposte e progetti seri e costruttivi siamo pronti, come sempre abbiamo fatto, a dare il nostro contributo”. “Il primo dovere di un Paese civile è quello di accertare in tempi rapidi tutte le responsabilità, in modo da rendere giustizia alle persone coinvolte nella tragedia. Inoltre, tutti i soggetti interessati devono essere impegnati ad assicurare a Genova la più rapida ricostruzione del sistema infrastrutturale danneggiato, vitale per il tessuto economico e sociale della città e dell’intero Paese. Più in generale, come sosteniamo da sempre, occorre garantire al Paese un sistema complessivo di infrastrutture, in ogni sua forma adeguato e sicuro, a partire dalla manutenzione delle opere già esistenti e da una seria progettazione ed esecuzione per le opere future. È tempo di scelte non più rinviabili che mirino ad un moderno sistema infrastrutturale di insieme, che guardi al futuro della mobilità delle persone e delle cose”.