Roma – “Al Nord, nel 2016 il reddito medio di un lavoratore dipendente è stato di circa 24.400 euro contro i 16.100 euro di un lavoratore del Mezzogiorno: una differenza di oltre 8 mila euro annui”. Lo rileva l’Istat, che ha diffuso la Nota stampa Bes nelle province. Il rapporto Bes 2017 ha confermato che il 2015 e il 2016 segnano un miglioramento in molti domini del benessere, anche se permangono differenze territoriali sia nei livelli che nelle dinamiche. Tali differenze si presentano in alcuni casi come veri e propri divari strutturali tra Nord e Mezzogiorno. Le misure del benessere equo e sostenibile dei territori consentono, in vario grado, di approfondire e precisare questo quadro. I dati indicano che le disuguaglianze territoriali nei livelli di benessere interessano, pur con varia intensità, tutti i domini e che sono piuttosto persistenti nel tempo, ma allo stesso tempo mettono in evidenza gradienti territoriali più articolati della consueta contrapposizione Nord/Sud. In vari domini emerge la coesistenza, nella stessa regione o ripartizione di aree con profili e tendenze del benessere molto diverse, talvolta opposte. Lette nello spazio geografico, le differenze tra territori limitrofi o tra province della stessa regione tracciano talvolta confini diversi tra il Centro-nord e il Mezzogiorno. L’istituto statistico spiega che in tutti i casi le retribuzioni medie annue sono cresciute quasi costantemente negli anni, ma con velocità notevolmente diverse: +11,4% al Nord, +3,4% nel Mezzogiorno e il divario iniziale, che nel 2009 misurava 6.300 euro a vantaggio del Nord sul Mezzogiorno, si è quindi notevolmente accentuato. Oltre che ampia, la differenza tra le aree del Pese è netta: le prime 22 province in termini di reddito da lavoro dipendente sono tutte del Nord, ad eccezione di Roma, che è terza in Italia con 23.300 euro circa, dopo Milano (29.600 euro circa) e Bologna (25.600 euro circa); nessuna provincia del Centro o del Nord occupa la coda della distribuzione, in cui invece si concentrano tutte le province della Calabria e della Campania tranne Napoli. Differenze, prosegue l’Istat, si osservano anche all’interno delle aree, in particolare nel Nord-ovest e al Sud della Penisola, con intervalli che vanno dai 29.600 euro di Milano ai 16.700 circa di Imperia, dai 19.600 di Chieti ai 12.100 di Vibo Valentia.