Milano – Tra poco più di un mese – dal 1° luglio – per le cessioni di benzina e gasolio utilizzati come carburanti per autotrazione, non potrà più essere usata la scheda carburante, ma scatterà l’obbligo di emissione della fattura elettronica per gli impianti di distribuzione carburante. Con l’abolizione della “carta carburante”, tutte le stazioni di servizio a Milano dovranno perciò essere pronte a gestire un incremento esponenziale della fatturazione che, oggi, riguarda invece solo alcune specifiche transazioni verso taluni soggetti passivi Iva. Un aggravio imponente che non potrà nemmeno giovarsi degli attuali sistemi tecnici di produzione e validazione di ogni singola e-fattura: anche quelli tecnologici attraverso “app” che prevedono, comunque, tempi difficilmente conciliabili con l’operatività delle stazioni carburanti. “Il provvedimento – spiega Paolo Uniti, direttore del Sindacato gestori carburanti milanesi Figisc (Confcommercio Milano) – creerà grandi difficoltà operative. Stimiamo l’emissione giornaliera, da parte dei distributori di carburante, di 18.000 e-fatture: quasi 5 milioni e 200mila in un anno. Nella sola città di Milano, con circa 300 stazioni di servizio, verrebbe congestionata l’attività degli impianti con inevitabili forti criticità per gli automobilisti. Il rischio di code agli impianti è concreto”. Per questo il Sindacato gestori carburanti milanesi Figisc chiede una partenza graduale e a “doppio binario” fino a gennaio 2019 per dar modo agli impianti urbani di prepararsi adeguatamente e scongiurare, così, problemi di operatività nelle stazioni carburanti milanesi fra l’altro proprio nel periodo delle partenze estive.