Milano – L’Assemblea Generale della Banca di Credito Cooperativo di Milano, costituita con la presenza di 1.857 Soci (849 in proprio e 1.008 per delega), ha approvato la fusione con la BCC di Cernusco sul Naviglio. La decisione segue quella dei Soci di Cernusco che hanno dato il loro via libera all’operazione nel corso dell’Assemblea che si è svolta venerdì 6 aprile. Con questa nuova fusione, che sarà operativa dal 1° maggio 2018, BCC Milano diventa la più grande Banca di Credito Cooperativo della Lombardia. La nuova Banca potrà contare su più di 21.000 Soci e su un patrimonio di 313 milioni di euro che le consentirà di mantenere oltre la soglia del 17% l’indice di solidità CET1. L’area operativa di 124 comuni, distribuiti su sette province lombarde (Milano, Monza e Brianza, Lodi, Como, Lecco, Cremona e Bergamo), sarà presidiata tramite 56 sportelli territoriali. “La somma di raccolta e impieghi oltrepasserà i 6 miliardi di euro – sottolinea Giorgio Beretta, direttore generale di BCC Milano – una cifra che, insieme al sostanzioso patrimonio, ci renderà la prima BCC della Lombardia e una delle prime Banche cooperative a livello nazionale, una dimensione che ci assegna un ruolo da protagonisti nell’economia del territorio”. “La fusione con Credicoop Cernusco sul Naviglio è per noi un’opportunità territoriale – afferma Giuseppe Maino presidente di BCC Milano – ma anche un’assunzione di responsabilità verso il Gruppo del Credito Cooperativo. Grazie a questa nuova aggregazione offriremo una presenza ancor più solida e diffusa al nostro pubblico e daremo seguito alla trentennale esperienza della BCC di Cernusco. Per il futuro ci prendiamo l’impegno a mantenere in salute la nostra Banca, senza dimenticare il nostro ruolo di banca socialmente responsabile che ci consentirà di portare ancora benefici al territorio e ai suoi abitanti”. L’Assemblea dei Soci ha deliberato anche l’approvazione del Bilancio d’esercizio 2017 che chiude con un utile di 2,57 milioni di euro, un dato ancor più positivo delle stime realizzate nella prima metà del 2017 frutto della crescita sia dei margini d’interesse e d’intermediazione sia dei volumi intermediati: la raccolta totale ha raggiunto infatti i 3,35 miliardi registrando una crescita del 35%, mentre gli impieghi netti si sono attestati a 1,64 miliardi con un incremento superiore al 40% rispetto all’anno precedente.