Roma – Al 1° gennaio 2018 – secondo i dati Inps -, il 48% delle pensioni viene percepito da pensionati residenti al Nord, il 19,2% al Centro, mentre il 30,6% al Sud e nelle isole. Il restante 2,2% (392.076 prestazioni) viene erogato ai residenti all’estero. Passando alla distribuzione territoriale degli importi erogati, dall’Osservatorio emerge che il 55,1% delle somme stanziate a inizio anno sono destinate all’Italia settentrionale, il 24,6% all’Italia meridionale e alle isole, il 19,7% all’Italia centrale e lo 0,6% ai residenti all’estero. L’importo medio mensile della pensione di vecchiaia è di 1.165,18 euro e presenta il valore più elevato al Nord con 1.247,46 euro. Gli uomini percepiscono pensioni mediamente più elevate rispetto alle donne, arrivando a essere quasi il doppio (+92%) nel Nord Italia per la categoria vecchiaia. L’età media dei pensionati è di 73,9 anni (71,3 anni per gli uomini e 75,9 anni per le donne). Il 62,2% delle pensioni, infine, ha un importo inferiore a 750 euro. Questa percentuale, che per le donne raggiunge il 75,5%, costituisce solo una misura indicativa della povertà, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi. A tal fine si evidenzia che, delle 11.117.947 pensioni con importo inferiore a 750 euro, solo il 44,3% (4.930.423) beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, come integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile.