Milano – Do il benvenuto da parte della Confcommercio a Luigi Di Maio, che non aveva potuto partecipare alla nostra due giorni di confronto a Roma gli scorsi 13-14 febbraio. E che oggi ci ha chiesto questo incontro e lo ospitiamo volentieri. La nostra Confederazione è la più grande rappresentanza d’impresa d’Europa: oltre 700mila aziende associate. E siamo una rappresentanza in movimento, in quantità e anche in qualità. Una volta infatti si diceva Confcommercio e s’intendeva “commercio”, il negozio su strada, al massimo all’ingrosso. Oggi si scrive Confcommercio- Imprese per l’Italia e si legge commercio, servizi, turismo, trasporti e logistica. Si parla anche di digitale diffuso, servizi avanzati e nuove professioni. Abbiamo quindi la responsabilità di portare la voce di un settore che cambia e che continua ad evolversi contribuendo al cambiamento della società italiana. Un settore che è, inoltre, il volto del Paese. Che popola con le sue vetrine le strade, le vie, i luoghi, dalle grandi città ai piccoli comuni. Ma anche il settore che dà “cittadinanza economica” alle imprese innovative, alle start up, ai giovani intraprendenti che vogliono mettersi in proprio, e anche all’imprenditoria straniera. Dentro i territori, le nostre imprese accorciano le distanze tra i centri e le periferie, ma anche tra tradizione e innovazione. E noi siamo la loro rappresentanza. A me piace ripetere, usando un’immagine del calcio, che siamo un po’ i “centrocampisti collettivi” del Paese e dei suoi luoghi. Non siamo abituati a fare il “tifo” per le parti politiche, ma vogliamo giocare nel rispetto reciproco dei ruoli. Anche questo – come i precedenti incontri – vuole dunque essere un momento importante di conoscenza, dialogo e ascolto.