Milano – Le elezioni regionali costituiscono una preziosa occasione di dibattito intorno al futuro della Lombardia, per capire quali candidati e quali programmi condividono le nostre aspettative. E’ tempo di rimettere al centro dell’agenda del Governo regionale una strategia lineare, fatta di priorità riconoscibili, di obiettivi realisticamente ambiziosi, di ipotesi di lavoro sostenibili e di target misurabili. Unione Artigiani rappresenta in modo coerente gli interessi delle micro, piccole e medie imprese milanesi e brianzole e del composito mondo professionale che costituiscono la sua base associativa. Le nostre imprese percepiscono in modo radicale l’urgenza di un cambio di passo. Serve una nuova visione e una regìa coraggiosa del futuro Presidente di Regione Lombardia e della futura maggioranza consigliare. E’ in atto un grande riposizionamento competitivo di interi continenti. Il peso degli Usa, della Russia, della Cina, del Mediterraneo, dell’Europa. Le sfide del e per il continente africano. Nulla di tutto ciò resta fermo, tutto ciò investe, in modo diretto o indiretto, la cultura, la sensibilità, i progetti, il business delle nostre imprese. La Lombardia per il suo peso e la sua posizione geopolitica ha il dovere di essere qualcosa in più: non solo e non tanto la più dinamica delle Regioni italiane, ma un vero e proprio volano del Paese, al centro dell’Europa, un ponte verso il Mediterraneo. Deve finalmente diventare cruciale l’asse competitivo, sul piano istituzionale, tra Regione e Città Metropolitana. Vi sono alcuni dati significativi che costituiscono la base di un primato lombardo nel Paese che deve tradursi in una leadership e in una strategia di respiro europei, come l’export al 27% di quello nazionale o il terzo posto in Europa per reddito delle famiglie. Gli 11 obiettivi disegnati dall’Unione Artigiani per chi guiderà la Regione, sono: 1) Una strategia per la Lombardia del 2030, ripensando al piccolo; 2) Apertura internazionale e nuovi mercati: la Lombardia resiliente; 3) La formazione degli imprenditori; 4) Credito e Incentivi a misura di piccole imprese; 5) Digitalizzazione, nuove comunità, nuove connessioni: coworking, fablab, smart working; 6) L’autonomia lombarda; 7) Le filiere produttive per una ripresa della competitività territoriale; 8) Welfare territoriale e bilaterale anche per partite Iva e lavoro autonomo; 9) Le infrastrutture sostenibili; 10) La filiera dell’abitare intelligente; 11) Un sistema sostenibile dei trasporti e della mobilità lombarda.