Milano – Dati positivi quelli presentati stamane in Unioncamere a Milano. In vista dell’analisi sul primo trimestre 2018, aspettative ancora di miglioramento per domanda estera, produzione e occupazione. L’artigianato lombardo consegue un risultato positivo nell’ultimo trimestre 2017, con un incremento congiunturale dei livelli produttivi dello 0,7% e una crescita media annua del 2,6%. In questo contesto l’occupazione, che reagisce in ritardo rispetto alle dinamiche produttive, presenta saldi entrate-uscite nulli ed uno stabile ricorso alla CIG sui livelli minimi raggiunti. Le aspettative per il prossimo trimestre per la domanda sia interna che estera sono in miglioramento, come anche le aspettative per l’occupazione e la produzione. Gli imprenditori artigiani sono meno ottimisti per il prossimo trimestre con aspettative in peggioramento per tutti gli indicatori. I dati presentati derivano dall’indagine relativa al quarto trimestre 2017 che ha riguardato un campione di più di 2.700 aziende manifatturiere, tra cui quasi 1.200 imprese artigiane. Nel quarto trimestre 2017 per le aziende artigiane manifatturiere si registra un’accelerazione tendenziale (+3,1%) associata ad un incremento congiunturale (+0,7%) e la crescita media annua risulta così pari a +2,6%, più del doppio rispetto alla crescita media annua del 2016 (+1,2%). Per le aziende artigiane l’indice della produzione è a quota 97,3 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), rimanendo ancora sotto quota 100. Da un punto di vista settoriale, per l’artigianato il 2017 è globalmente positivo, con solo le pelli-calzature in calo significativo (-4,4%). Altri tre settori (legno-mobilio, alimentari e carta editoria) mostrano un segno negativo ma, vista l’intensità della variazione (-0,1%), si tratta sostanzialmente di stabilità dei risultati. All’opposto crescono significativamente la siderurgia (+5,0%) e la meccanica (+4,9%), seguiti dai minerali non metalliferi (+3,5%). Poco sotto la media troviamo le manifatturiere varie e la gomma-plastica (+2,1%). Con incrementi meno intensi si segnalano il tessile (+1,2%) e l’abbigliamento (+0,4%). Per l’artigianato tutte le dimensioni di impresa evidenziano una crescita della produzione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno ma, a differenza dell’industria, con intensità crescente all’aumentare del numero di addetti: se per le imprese manifatturiere artigiane con un numero di addetti compreso tra 3 e 5 la variazione è dell’1,3%, per le imprese con 6-9 addetti raddoppia (+2,6%) e per quelle con 10 addetti e oltre supera il 5% (+5,2%). Nell’artigianato raggiunge la soglia del 50% la quota di aziende in crescita e scende al 26% quella delle aziende in contrazione. Anche in questo caso è pressoché stabile la quota di imprese artigiane che non registrano variazioni (24%).