Roma – L’Istat ha comunicato che nel mese di novembre il tasso di inflazione si attesta al +0,9%. Crescono ancora i prezzi dei prodotti a maggiore frequenza di acquisto (il cosiddetto “carrello della spesa”), che raggiungono quota +1,6% su base annua. A questo livello l’inflazione si traduce in ricadute pari a +266,4 euro annui ed è evidente come tale andamento non sia sostenibile per le famiglie: nonostante impercettibili segnali di ripresa, il potere di acquisto dei cittadini è ancora ridottissimo, complice anche la grave e perdurante crisi del mercato occupazionale. Anche le festività che stanno per arrivare saranno caratterizzate da risparmio e sobrietà per regali e festeggiamenti, anche perché l’aumento dei prezzi non risparmia i consumi natalizi: l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha stimato un incremento dei costi medi dei prodotti tipici e degli articoli da regalo del +1,6%. Non ci stanchiamo di ripetere che per uscire da questo tunnel servono interventi molto più concreti ed incisivi di quelli messi in atto fino a questo momento. La piaga della disoccupazione affligge da troppo tempo il nostro sistema socioeconomico, con conseguenze disastrose sui bilanci familiari e sulla domanda interna, che fatica a risollevarsi, e il rilancio dell’occupazione deve passare non tanto attraverso sporadici bonus quanto tramite provvedimenti strutturali che riducano in misura consistente le tasse sul lavoro. “I dati Istat descrivono un quadro a dir poco allarmante, in cui è evidente l’urgenza di attuare strategia mirata al rilancio occupazionale ed alla redistribuzione dei redditi” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.