Milano – In Lombardia 2 agricoltori pensionati su 3 prendono meno di mille euro al mese. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati Inps in occasione del convegno sui rapporti fra generazioni nei campi in programma mercoledì 29 novembre alle ore 10 presso il Palazzo Congressi di Sirmione (Brescia) nell’ambito dei tre giorni di Coldiretti Lombardia dedicati ai nonni. “La struttura delle nostre aziende agricole – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – è ancora molto familiare e quando ci si ritira passando il tutto nelle mani di figli e nipoti si resta coinvolti, anche perché il bagaglio di esperienze e conoscenze è così vasto da comportare un continuo scambio di opinioni e suggerimenti sull’attività e sulle persone”. In pratica – stima la Coldiretti Lombardia – il 50% degli agricoltori in pensione continua a dare una mano in azienda, 9 volte su 10 l’aiuto si allarga anche alla gestione dei nipoti e della casa. In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale– ci sono quasi 31mila pensionati agricoli che prendono meno di 500 euro, mentre sono oltre centomila totali quelli che non raggiungono i mille euro. Il maggior numero di pensionati della terra spetta alla provincia di Brescia con oltre 27.500, seconda Mantova con 22.588 e terza Bergamo con 16.534. A seguire: Pavia con 13.626, Milano con 12.261, Cremona con 10.620, Sondrio con 7.481, Como con 4.974, Varese con 4.761, Lodi con 3.033, Monza Brianza con 2.901 e Lecco con 2.097. I pensionati – sottolinea la Coldiretti regionale – sono una fascia sempre più importante della società lombarda dove il loro numero totale rappresenta oltre un quarto dell’intera popolazione con un’incidenza maggiore a Pavia con il 29%, a Cremona con il 28,9%, a Sondrio con il 28,3%, a Lecco con il 27,7%, a Mantova con il 27,6% e a Varese con il 27,2%. A Como sono il 26,5%, a Milano il 25,8%, a Monza il 25,6%, a Lodi il 25%, a Bergamo il 24,9% e Brescia il 24,4%. Fra i 2 milioni e 600mila pensionati lombardi – spiega la Coldiretti regionale – più del 30% non raggiunge i mille euro al mese e oltre duecentomila non arrivano neppure a 500 euro al mese in una regione dove la spesa mensile delle famiglie oscilla fra i 2.500 e i 3mila euro.