Verona – Al via da domani a Veronafiere la 52ª edizione di Marmomac (27-30 settembre), la rassegna mondiale di riferimento del prodotto lapideo: dai materiali grezzi ai lavorati, dalle tecnologie agli accessori, fino alle ultime applicazioni nel mondo dell’architettura e del design. Una filiera che vede l’Italia al secondo posto per export dietro alla Cina, con un saldo commerciale positivo per oltre 2,5 miliardi di euro. A rappresentare questo settore, che nel 2016 a livello globale ha registrato un interscambio di 22 miliardi di euro, più di 1.650 aziende espositrici (64% estere) provenienti da 56 nazioni e circa 67mila operatori in arrivo da più di 140 Paesi. Delegazioni commerciali di top buyer e architetti sono attese da 58 Paesi (26 nazioni in più rispetto all’edizione 2016), selezionati insieme a Mise-Ice Agenzia e Confindustria Marmomacchine per un’azione di incoming mirata. L’inaugurazione di Marmomac è in programma domani alle ore 11, nell’area Forum del padiglione 1, con il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti; il sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto; il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia; il sindaco di Verona, Federico Sboarina; il presidente di Confindustria Marmomacchine, Stefano Ghirardi e il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese. Ai blocchi di partenza a Marmomac non solo business ma anche architettura, design e arte, con mostre tematiche, concorsi e contaminazioni – anche in città – tra marmo e altre bandiere del made in Italy. L’industria lapidea italiana conta oltre 3.200 aziende e 33.800 addetti e ha raggiunto nel 2016 una produzione di 3,9 miliardi di euro, per il 74% destinata all’estero. L’Italia è il sesto Paese al mondo per produzione, il secondo per export di marmi grezzi e lavorati e il primo per tecnologie esportate, con il 25% del valore dell’intero mercato globale. Nel corso della prima giornata è prevista anche la sottoscrizione di un memorandum d’intesa Italia-Cina.