Milano – Street Food alla milanese. Assegnati i 50 permessi per lo svolgimento dell’attività di vendita e somministrazione su aree pubbliche di cibi e bevande. Gli operatori (11 hanno partecipato alla fase di sperimentazione iniziale e 39 sono nuovi) propongono, oltre a prodotti DOP, IGP, STG e PAT, anche sapori cosmopoliti. Tra i riconfermati troviamo, ad esempio, “Mozzarella e Dintorni” che propone bruschette e quanto è tipico nel salentino. “Da Nord a Sud” offre “fügasse” genovesi e arancini siciliani. “Pop Dog” reinterpreta il classico hot dog statunitense nelle varianti messicana, giapponese ecc. “Mignoneccellenze napoletane” con i classici dolci: sfogliatelle ricce e frolle, oltre a pastiere o capresi al cacao. Tra le novità: “Tira il piatto contro il muro”, una colorata Apecar che propone specialità della tradizione mediorientale con ai fornelli una coppia di rifugiati politici siriani. Un progetto di street food nato dalla collaborazione tra la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia e le chiese valdesi e metodiste. Tra gli altri: “Apemilia” che propone gnocco e tigelle accompagnate dai più conosciuti e apprezzati salumi emiliani; “Sorry mama” che si ispira al classico piatto della domenica, le lasagne nelle varianti vegane e vegetariane; “Zibo cuochi itineranti” che propone tiramisù in tantissime declinazioni; “Braciamoci” prepara arrosticini e panini; PicoBrew” pub itinerante; “Pestofino” coi sapori e profumi del Tigullio. Infine i gelati della “Gelateria Gorini”, con ingredienti DOP e IGP come i pistacchi di Bronte. La sosta a questi veicoli sarà esclusa nelle zone tra Piazza San Babila e il Castello Sforzesco (Via Beltrami, Largo Cairoli, Via Dante Alighieri, Piazza Cordusio, Via Mercanti, Piazza del Duomo, Corso Vittorio Emanuele II e Piazza San Carlo). I singoli mezzi possono sostare per un tempo massimo di due ore e devono rispettare una distanza minima di 250 metri dalla presenza di un operatore similare. Devono sostare a 500 metri da mercati e fiere. I cinquanta operatori sono soggetti al pagamento di un canone Cosap di circa 1.200 euro annui.