Milano – Si moltiplicano le voci di un fallimento dei negoziati sul Ttip, il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti. Un mega accordo tra Europa e Usa per liberalizzare lo scambio delle merci e non solo. Domenica 28 agosto il ministro dell’Economia e vice cancelliere della Germania, Sigmar Gabriel, ha considerato i negoziati tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti “di fatto falliti, anche se nessuno lo ammette”. Ma le opinioni, anche in Europa, dono diverse. L’accordo dovrebbe evere tre linee guida: aprire una zona di libero scambio tra Europa e Stati Uniti in quattro settori (merci, servizi, investimenti e appalti pubblici); uniformare e semplificare le norme commerciali tra le due parti abbattendo le differenze non legate ai dazi (le cosiddette Non-Tariff Barriers, o NTB); migliorare le norme stesse (la spiegazione lunga su cos’è il TTIP, quali conseguenze potrebbe avere e quali sono le principali critiche è qui). I negoziati, tra mille difficoltà sono iniziati nel 2013. L’ultimo incontro a Bruxelles a metà luglio tra Stati Uniti e Ue si è concluso con un nulla di fatto. Molte le resistenze in Usa anche dai due sfidanti alla Casa bianca. Tiepida, in Europa, soprattutto la Francia. C’è da dire che molte imprese già usano il Ttip come “traccia” per individuare le tante duplicazioni tra controlli e regolamenti tra le due sponde dell’Atlantico e le opportunità delle barriere burocratiche.