Milano – Brexit, le imprese milanesi e lombarde fanno i conti con la possibile uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Le conseguenze ci sarebbero, secondo le oltre 600 imprese sentite dalla Camera di commercio di Milano a giugno 2016. Cambierebbero gli equilibri internazionali per il 45%, quindi si andrebbe verso una maggiore debolezza europea. Il business delle imprese sarebbe ridotto. Il 12% prevede un calo di fatturato, per il 26% l’import export ne risentirebbe. Le imprese sono infatti legate all’Inghilterra: lo dichiara il 40% e tra queste il 14% lo è molto. Per il 52% ci sarebbe un rischio di un effetto domino, con altri Paesi UE in uscita. Ma tiene la fiducia delle imprese per l’Unione Europea, che passa l’esame con voto 6. L’Inghilterra vale un interscambio da 9 miliardi all’anno per le imprese lombarde, 5 di export e 4 di import, su un totale italiano di 33 miliardi. Milano prima con tre miliardi di scambi, con Bergamo, Varese e Brescia, con circa un miliardo e Monza con oltre 600 milioni. Cresce il business, +1,8% in un anno. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat I trim. 2016 e 2015. È di 9 miliardi di euro l’interscambio commerciale tra Lombardia e Regno Unito, pari al 27% del totale italiano e in crescita del 1,8% in un anno. Cresce soprattutto l’export, che passa da 5,2 a 5,3 miliardi e che è soprattutto di macchinari (877 milioni). Milano è prima con un import-export di circa 3,4 miliardi, seguita da Bergamo, Varese e Brescia, con oltre 900 milioni ciascuna, e Monza e Brianza con circa 650 milioni. Mantova (+25,3%) e Como (+22,7%) le province che crescono di più in un anno.