Mantova – Scambio di accuse tra Cgil e Cisl sulle pagine della “Gazzetta di Mantova” a proposito del caporalato. Secondo il terzo rapporto “Agromafie e caporalatao” realizzato dall’Osservatorio Placido Rizzotto – Flai Cgil emergono circa 80 distretti agricoli nei quali è possibile registrare un grave sfruttamento della manodopera col caporalato, seppur con diversi livelli di intensità. E si parla del 56% dei braccianti irregolari. Vengono riportati 5 casi di studio, tra i quali appare anche la Bassa mantovana, dove è in corso la raccolta dei meloni. La Fai Cisl, ber bocca di Andrea Maffezzoni non ci sta e interviene dicendo che “Sermide non è mica Rosarno”. Il caporalato in Italia è un dato di fatto, sostiene la Cisl, ma “non è generale e diffuso a Sermide, che non è una Rosarno mantovana”. Non lo pensano né la Caritas, né i partecipanti al tavolo della pace. Che non equivale a dire che a Sermide va tutto bene: “Bisogna aumentare la rappresentatività sindacale dei lavoratori e degli immigrati”, dice Maffezzoni.