Milano – “La sentenza del Tar di Parma, che ieri ha annullato il prelievo sulle quote latte comminato da Agea nei confronti di cinque aziende agricole, e’ la Caporetto del latte per il ministro Martina, che non ha mai voluto ascoltare i suggerimenti della Lombardia per una gestione diversa del Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario. E ora non lo dice solo Fava, ma anche la giustizia”. Lo dice l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, commenta la sentenza depositata ieri in segreteria dal Tar dell’Emilia-Romagna (sezione staccata di Parma), che ha accolto il ricorso degli allevatori e pesantemente censurato l’atteggiamento di Agea, colpevole di non aver nemmeno
preventivamente consultato la Commissione europea, come imposto a ogni Stato membro. Temi che oggi Fava portera’ all’attenzione della Commissione Politiche agricole in Conferenza delle Regioni. “La gestione di Agea sulla questione delle quote latte e’ in linea con l’inefficienza gia’ mostrata in altre occasioni dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura e ribadita, in questo particolare contesto, con il deposito fuori termine dei documenti richiesti a integrazione da parte del Tar – spiega Fava -. Questo non esclude che domani possano rifare il provvedimento, motivandolo adeguatamente, ma siamo ormai al teatro dell’assurdo”. “Non si puo’ non riconoscere – dice l’assessore – che con questa sentenza si e’ aperto un varco e che il ministero delle Politiche agricole dovrebbe esprimere la propria posizione, indicando che cosa fare e senza costringere tutti gli allevatori non in regola con la produzione regolata dalle quote latte per l’annata 2014/2015 a fare ricorso”.