Roma – Tra i tanti numeri proposti oggi durante l’Assemblea Generale di Federvini, quello relativo agli italiani che hanno rinunciato quasi completamente all’alcool è il più eclatante. Negli ultimi cinque anni 1,8 milioni di persone hanno ridotto, se non abbandonato del tutto, il consumo di bevande alcoliche, secondo un recente studio condotto da Nielsen per Federvini. E tra chi continua a consumare le bevande alcoliche, una schiera di 32,2 milioni sul territorio nazionale, diminuisce la frequenza del bere, che passa da 4 volte a 3,6 la settimana. Il vino rimane il prodotto più diffuso, ma è in calo il consumo sul mercato interno del 5%. Il presidente di Federvini, Sandro Boscaini, ha ricordato che occorre puntare sulla qualità, tenuto conto della lieve ripresa dei consumi fuori casa. Nel 2015 l’Italia ha esportato vini e mosti per un valore pari a 5,5 miliardi di Euro (+4,8% sull’anno precedente) ed in volume 21 milioni di hl (-2,3%): gli Stati Uniti sono il mercato extra UE piu’ premiante con 1,2 miliardi di Euro (+13,8%) e 3,2 miliardi di hl (+6,6%). In Europa invece la Germania si conferma primo mercato, immediatamente seguito dall’Inghilterra. Gli spumanti continuano ad esprimere performance brillanti segnando un + 24,5% in quantita’ con 512 mila hl ed un + 28% in valore con 194 milioni di Euro. Risultati eccellenti in particolare in Germania (+4,6% in volume e + 2,9% in valore) e nel Regno Unito (+45,7% in volume e +51% in quantita’) In ambito extra UE gli Stati Uniti importano aceti per un valore pari a 71,3 milioni di Euro (+7,2%) ed in volume 323 mila hl (-4,8%), l’Australia in valore 8,1 milioni di Euro (+4,7%) ed in volume 45 mila hl (+10,9%). “Alcuni accordi si sono da poco conclusi e nel medio periodo acquisteranno piena efficacia – ha ricordato il presidente di Federvini. A partire dal 2017 entrera’ in vigore l’accordo tra UE e Canada (CETA) che ha, al suo interno, un’importante sezione per il riconoscimento delle indicazioni geografiche europee, tutelate secondo i principi di difesa della proprieta’ intellettuale e una graduale rimozione dei dazi doganali. Di prossima attuazione anche l’accordo di libero scambio tra UE e Vietnam che, una volta approvato, aprira’ alle aziende europee un mercato dall’enorme potenziale”.